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Suggestioni per vivere l’outdoor con pergole da sole

Suggestioni per vivere l'outdoor con pergole da sole

Vivere l’outdoor al meglio è un desiderio di molti, soprattutto in quei giorni di sole splendente quando il clima si fa mite e si ha voglia di trascorrere del tempo all’aperto. Una soluzione ideale per godersi questi momenti senza rinunciare al comfort può essere rappresentata dalle pergole da sole. Queste strutture, infatti, consentono di creare una zona ombreggiata nel proprio giardino o terrazzo, proteggendo dal calore estivo e dai raggi UV. Realizzate con materiali resistenti come legno o alluminio, le pergole da sole sono disponibili in varie dimensioni e stili: dal design moderno a quello più classico, per adattarsi perfettamente allo stile dell’abitazione. Inoltre, grazie alle tende scorrevoli integrate, permettono di regolare la quantità di luce che filtra attraverso la struttura secondo le proprie esigenze. Ma non solo comfort: le pergole da sole contribuiscono anche ad arricchire esteticamente lo spazio outdoor, rendendolo più accogliente ed elegante. Infine, non dimenticate gli accessori: cuscini colorati per i divani da esterno, tappeti impermeabili e lanterne solari possono fare la differenza! Ricordatevi quindi che vivere l’outdoor può essere un vero piacere se organizzato nei dettagli: una buona pergola da sole potrebbe davvero trasformare il vostro spazio esterno in un angolo paradisiaco.

Per esempio, potreste scegliere di abbinare le vostre pergole da sole con un bel set di mobili da giardino, magari in rattan o teak per un effetto naturalmente elegante. Oppure, perché non pensare a delle piante rampicanti per arricchire la struttura e regalarvi uno spazio verde in più? Specie come l’edera o il glicine sono perfette per questo scopo e contribuiranno anche a creare un microclima ideale sotto la vostra pergola. Allo stesso tempo, è possibile giocare con l’illuminazione: luci a led ad energia solare possono essere una scelta sostenibile ed esteticamente gradevole. Inoltre, se amate ricevere ospiti e organizzare cene all’aperto, aggiungere un angolo barbecue vicino alla vostra pergola potrebbe essere una mossa vincente. Per i momenti di relax invece, cosa c’è di meglio di una confortevole amaca o una poltrona sospesa dove godersi il fresco all’ombra della pergola? E se avete bambini, potreste anche pensare a dedicargli uno spazio tutto loro: magari con una piccola casetta in legno o qualche gioco da esterno. Insomma, le possibilità sono infinite quando si parla di vivere l’outdoor con le pergole da sole: basta lasciare spazio alla fantasia e ai propri gusti personali per creare un vero paradiso personale nel proprio giardino o terrazzo!

Incorporando elementi d’acqua, come una piccola fontana o un laghetto artificiale, potete ulteriormente migliorare l’atmosfera sotto le vostre pergole da sole. Il suono dell’acqua che scorre non solo offre un piacevole sfondo sonoro, ma contribuisce anche a mantenere l’area più fresca durante i caldi mesi estivi. Se siete appassionati di yoga o meditazione, considerate l’idea di creare un angolo zen con cuscini confortevoli e candele profumate per godervi dei momenti di pace e tranquillità all’aperto. Inoltre, pensate a come potete utilizzare questo spazio in tutte le stagioni: ad esempio, installando delle stufe esterne o dei teli impermeabili potrete continuare a godervi la vostra pergola anche quando il clima diventa meno favorevole. Infine, ricordatevi che la manutenzione è fondamentale per mantenere la bellezza della vostra struttura nel tempo: quindi scegliete materiali resistenti alle intemperie e dedicate del tempo alla cura delle vostre piante rampicanti ed altra vegetazione circostante.…

Pantaloni kayak sono essenziali per una navigazione sicura e confortevole

Quando si tratta di navigare in kayak, la sicurezza e il comfort sono due fattori chiave da considerare. Ecco perché i pantaloni kayak sono un elemento essenziale del tuo equipaggiamento. Questi pantaloni specializzati sono progettati per proteggere dal freddo dell’acqua, isolare il calore corporeo e prevenire eventuali abrasioni o tagli che potrebbero derivare dall’impatto contro rocce o detriti nell’acqua. Sono realizzati con materiali impermeabili e traspiranti che permettono all’umidità di evaporare, mantenendo così l’utilizzatore asciutto durante tutto il tempo della navigazione. Inoltre, molti modelli di pantaloni kayak presentano rinforzi nelle zone più sensibili come ginocchia e sedere, nonché cinghie regolabili per una vestibilità personalizzata. Ma non solo: alcuni dispongono anche di tasche stagne dove riporre oggetti personali senza rischio che si bagnino. La scelta dei pantaloni giusti dipenderà dal tipo di navigazione prevista (in mare aperto o in acque interne), dalla stagione (primavera/estate o autunno/inverno) e naturalmente dalle preferenze personali in termini di comfort e design. Ricorda sempre: la sicurezza prima di tutto!

Pantaloni kayak sono essenziali per una navigazione sicura e confortevole

Prima di procedere all’acquisto dei tuoi pantaloni kayak, è importante considerare alcuni fattori. La vestibilità è uno degli aspetti più cruciali: un paio di pantaloni troppo stretti o larghi potrebbero limitare i tuoi movimenti e compromettere la tua esperienza in acqua. Assicurati che il modello scelto sia regolabile per adattarsi perfettamente al tuo corpo e offrirti la massima libertà di movimento. Inoltre, dovresti prestare attenzione alla qualità del tessuto. Un buon paio di pantaloni kayak deve essere realizzato con materiali resistenti all’usura e allo strappo, in grado di resistere a condizioni estreme senza perdere le loro proprietà isolanti e impermeabili. Puoi anche optare per modelli con caratteristiche aggiuntive come cerniere impermeabili, cuciture termosaldate o tasche con zip per aumentare ulteriormente la funzionalità del capo. Infine, non sottovalutare l’aspetto estetico: scegli un design che ti piace e che si abbina al resto del tuo equipaggiamento da kayak. Se seguirai questi consigli, sarai sicuro di fare una scelta informata e soddisfacente quando acquisti i tuoi nuovi pantaloni da kayak.

Oltre ai fattori già citati, un altro elemento da considerare è la stagione in cui intendi utilizzare i pantaloni kayak. Per esempio, per l’uso estivo potresti desiderare un tessuto più leggero e traspirante che ti aiuti a rimanere fresco durante le giornate più calde, mentre per l’inverno è consigliabile optare per materiali termici che offrano un adeguato isolamento dal freddo. Il prezzo può essere un altro aspetto determinante nella scelta; tuttavia, ricorda sempre che investire in qualità può pagarsi a lungo andare. L’utilizzo dei pantaloni kayak è fondamentale nello sport del kayakismo marino o fluviale ed è quindi importante assicurarsi di scegliere il modello giusto per garantire una navigazione confortevole e sicura. Inoltre, non dimenticare di prenderti cura dei tuoi pantaloni: puliscili regolarmente secondo le istruzioni del produttore e riponili correttamente quando non li usi per mantenere le loro performance nel tempo.

La scelta dei pantaloni kayak non dovrebbe essere influenzata solo dal prezzo, ma anche da altri importanti fattori come il comfort e la durabilità. Se sei un appassionato di kayak che ama sfidare le rapide, potrebbe essere utile investire in pantaloni rinforzati nelle zone di maggiore usura. Se invece preferisci le lunghe escursioni in mare aperto, potresti trovare più adatti i modelli dotati di tasche spaziose per riporre gli oggetti essenziali. Assicurati che i tuoi pantaloni siano realizzati con materiali resistenti al sale e all’acqua dolce e che siano facili da asciugare. Ricorda infine che l’abbigliamento tecnico per kayak richiede una manutenzione accurata: segui sempre le indicazioni del produttore per il lavaggio e l’asciugatura, così da preservarne la qualità nel tempo.…

Il colpo al casino Slovenia

Si era alzato quella mattina con un’angoscia terribile in corpo, ma era determinato a portare avanti il suo piano. D’altra parte, non aveva alternative: o così, o sua figlia sarebbe morta. Aveva bisogno di quell’operazione molto costosa che lui non si poteva permettere, ma che era intenzionato a farle fare. Non era un uomo violento, e non era neanche un criminale. Era un brav’uomo, onesto e sensibile, ma le aveva provate davvero tutte e non aveva ricevuto sostegno da nessuno. Il mondo lo aveva abbandonato, gli aveva fatto capire quanto ingiusta fosse la vita, e come tutto girasse attorno ai soldi, affetti compresi. E così era giunto all’unica soluzione che gli rimaneva, l’unica opzione che gli era venuta in mente: avrebbe derubato il casino Slovenia. Un posto che di certo non avrebbe sofferto la mancanza di qualche migliaio di Euro, che non raccoglieva i risparmi di una vita di qualche poveraccio, ma i soldi che la gente buttava via consapevolmente, per divertimento. Eticamente e moralmente, si sentiva sereno. Per il fatto di commettere un crimine, ovviamente, sapeva che non si sarebbe mai perdonato, ma non gli importava. Una volta curata la figlia, forse si sarebbe costituito alla legge per scontare la sua pena, ma sua figlia doveva guarire, sopravvivere.

Era un uomo onesto, ma anche intelligente, quindi non era entrato al casino Slovenia con una pistola in mano ed una calza nera sulla faccia, sull’impeto del momento. Aveva deciso di studiare un piano che gli permettesse di uscire con i soldi e che gli desse il tempo di far operare la figlia. Ci aveva impiegato ben tre mesi per metterlo a punto, visitando varie volte il casino Slovenia, sempre sotto diverse spoglie e aveva studiato i sistemi di sicurezza nei minimi dettagli. Tre mesi erano il massimo del tempo che poteva concedersi, poi la figlia doveva entrare in sala operatoria a tutti i costi. All’ospedale aveva già detto che avrebbe pagato in un giorno specifico, dopo aver ricevuto il prestito dalla banca, ed aveva prenotato la sala operatoria. Si era procurato un alibi perfetto e si era premurato di non farsi mai vedere da una telecamera. 

Il giorno dopo il colpo, il casino Slovenia aveva aperto come sempre, l’assicurazione aveva coperto la perdita senza nessun problema. Sul giornale era uscito un articolo sul colpo perfetto, di cui però non si seppero mai i dettagli, per evitare altri colpi simili. Il ladro non fu mai scoperto, mai trovato, ma una giovane ragazza nell’ospedale locale aveva subito un’operazione che le aveva donato una nuova vita. E suo padre era l’uomo più felice del mondo. Un uomo che aveva deciso che, in certe situazioni estenuanti, commettere un reato era accettabile, nonché l’unica soluzione viabile nelle mani di un uomo disperato.…

La cerimonia del tè

La cerimonia del tè è un famoso rito sociale del Giappone di natura meditativa e religiosa. Durante questo rito il tè viene preparato e presentato minuziosamente, e poi degustato. In verità è in tutto l’Oriente, non solo nel Giappone, che il tè acquisisce il valore di mezzo spirituale per praticare la meditazione e raggiungere l’armonia dell’essere, e quindi non viene visto come una semplice bevanda calda. Infatti, anche se la cerimonia del tè più famosa è quella giapponese (nota come Cha no yu che significa letteralmente “acqua calda per il tè”), questo rito è nato in Cina, paese da cui si è poi diffuso in tutta l’Asia. I primi riferimenti alla cerimonia del tè risalgono al secolo ottavo, al tempo della dinastia Tang, e sono contenuti in un documento storico in cui se ne descrivono le pratiche e gli strumenti necessari alla preparazione, nonché tutti i passaggi necessari. Si può dire quindi, che la cerimonia del tè sia la tecnica perfetta di preparazione e degustazione di tale bevanda, avendo alle spalle secoli di tradizione e di miglioramenti senza paragoni in altre culture. Fu solo nel decimo secolo che la cerimonia del tè arrivò in Giappone, portata dai monaci buddisti che viaggiarono in quel paese per studiare la dottrina zen. Secondo la tradizione, fu un monaco buddista che creò la cerimonia giapponese del Cha no yu, derivato da quella cinese e caratterizzato da una grande precisione dei gesti e da una forte sobrietà, caratteristica intrinseca del buddismo. 

Sono quattro i principi fondamentali della cerimonia del tè: rispetto, armonia, purezza e tranquillità; e questi devono essere sempre presenti nella mente di chi esegue la cerimonia. Allo scopo di aiutare la presenza di questi principi, la cerimonia si svolge in una “stanza del tè”, adibita apposta e costituita da una stanza di piccole dimensioni, dove si trovano solo gli oggetti necessari (tra cui un poema o una composizione appesa al muro, che detta il tema della cerimonia, e dei fiori). Il tè utilizzato per la cerimonia è il tè verde matcha, molto pregiato, e che richiede una preparazione del tutto particolare.

Se è evidente che per poter apprezzare tale cerimonia nel modo corretto è necessario fare un viaggio in Giappone, credo valga la pena sottolineare che il tè è di per sé una bevanda che si presta alla meditazione poiché richiede, anche a chi se lo fa da solo a casa, un certo tempo di preparazione. E allora forse vale la pena considerare di dedicare qualche minuto di riflessione su sè stessi ogni volta che si decide di farsi un tè, approfittare del momento per meditare e godersi ancora di più la propria bevanda.…

La riduzione del seno, un beneficio per la schiena e non solo

Per una donna, alle volte, avere un seno particolarmente grande e prosperoso può essere un peso sia che fisicamente e sia che mentalmente. Con la chirurgia estetica e la riduzione del seno, si potrà, invece, avere un beneficio per la schiena e non solo. La presenza di un seno può essere, infatti, la causa di forti dolori alla schiena e alle spalle, ma anche far soffrire per limitazioni e impedimenti alla pratica sportiva, come pure negli altri aspetti della propria vita quotidiana.

In sostanza, un seno grande, può andare ad influenzare tanto uno stato mentale quanto uno fisico di una donna. Per evitare ogni tipo di restrizione, per uno stile di vita nuovo e per essere nuovamente sicure di sé stesse, una riduzione di seno può aiutare.

 

Quando è utile una riduzione del seno? 

Situazioni di vita sgradevoli e fisicamente stressanti possono innescare il desiderio di una riduzione del seno. Alcuni tipici esempi che sono alla base di questa scelta, possono essere, ad esempio, se si soffre di dolori alla schiena e alle spalle, se si formano spesso eczemi, se ci si sente limitate o in forte imbarazzo durante le attività sportive, se si è psicologicamente gravate della situazione legata alla presenza di un seno grande.

Tra i risultati positivi prodotti da una riduzione di seno, invece, possiamo trovare un miglioramento significativo nella postura e una riduzione del dolore al collo, alla schiena e lombare. Oltre a ciò, si beneficerà, anche, di una riduzione del mal di testa, di un complessivo miglioramento della funzionalità polmonare e delle prestazioni fisiche.

Una riduzione del seno, tra l’altro, comporta un miglioramento della profilassi del cancro al seno, una riduzione di ansia e depressione, come pure una migliore autostima, una qualità della vita maggiore e, ovviamente, un vero e proprio miglioramento fisico.

È, poi, utile considerare che, con la riduzione di seno, si migliorano i disturbi alimentari. Infatti, le donne con il seno grande, spesso, tendono o a mangiare molte calorie per livellare la differenza di circonferenza tra il seno e altre parti del corpo, oppure cadono in un altro estremo e minimizzano il loro apporto di cibo per mantenere il loro seno il più piccolo possibile.

Da lì non si è molto lontano da una bulimia nervosa! Una riduzione del seno, quindi, in conclusione, è importante anche perché aiuta a potersi sbarazzare di ogni tipo di problema alimentare.

Quando metto abiti eleganti

Premesso che non sono una persona che veste elegante tutti i giorni e che, al contrario, sono piuttosto sportiva e quindi passo molto tempo con vestiti tecnici, mi piace avere abiti eleganti. Non mi capita spesso di poterli usare anche perché, essendo io insegnante alla scuola media, non posso di certo recarmi al lavoro con un tailler, mi sentrei ridicolmente fuori contesto.

Gli abiti eleganti sono, dunque, difficili da indossare. Ci si va ai matrimoni, ai battesimi, forse a qualche anniversario. E poi? Per quanto mi riguarda ben poco d’altro rimane. Eppure, mi piace davvero molto andare a comperarli e, dal momento in cui ne porto a casa uno, attendo con ansia l’arrivo del giorno in cui potrò indossarlo. Sciocca? Forse. Quel che è certo è che si tratta per me di un’occasione per uscire dai miei panni, ed essere un po’ diversa da quello che sono solitamente. Sono vanitosa? No, non direi, ma mi fa davvero piacere potermi calare nella parte della donna elegante, dagli abiti eleganti. È un po’ come quando da bambina ci si veste da principessa! E la cosa assurda è che, sistematicamente, quando vedo le foto degli eventi ai quali ho indossato abiti eleganti, non mi piaccio per niente: trovo mi stiano male, non capisco come ho potuto comprare proprio quel vestito quando avrei potuto provarne altri, e come mai al giorno dell’acquisto, e poi al giorno dell’evento non ho realizzato che mi stava così male? La risposta me la sono data quando ho accettato il fatto che io non sono una persona da abiti eleganti, appunto. E, finito quel momento di estasi durante il quale gioco ad essere la principessina di turno, torno a guardarmi con gli occhi della realtà. Io non so portare abiti eleganti, non sono brava a stare sui tacchi per tante ore di fila. Non sono a mio agio, evidentemente. Anche se magari sul momento non me ne accorgo, con il senno di poi (e per colpa delle prove fotografiche) mi rendo conto di non essere bella, perché quella non sono io. 

Ho deciso che per il prossimo evento, quale esso sia, cercherò qualcosa di più consono alla mia persona. Senza rinunciare all’eleganza richiesta dal consesto, insisterò per qualcosa di semplice, qualcosa che io possa poi utilizzare anche per occasioni meno formali, nella vita di tutti i giorni. Ho detto che ci proverò, ma non sono certa al 100% che resisterò alla tentazione di comperare ancora una volta abiti eleganti… …

Benessere: la chirurgia estetica e il turismo estetico

Come la chirurgia estetica è divenuta un qualcosa di sempre più popolare, parimenti è accresciuta l’attenzione nei confronti del turismo estetico. Non a caso, sempre più persone sono allettate da formule di intervento di chirurgia estetica a prezzi imbattibili.

Di conseguenza, negli ultimi tempi, è accresciuto di molto il numero di persone che preferisce recarsi all’estero per sottoporsi ad interventi di liposuzione, di rinoplastica e di lifting, solo per ricordare alcune delle operazioni che sono possibili eseguire. Tra le mete più gettonate del turismo estetico, troviamo l’Asia sud-orientale, il Nord Africa e, ovviamente, l’Europa orientale.

Ma seppure la chirurgia estetica praticata in questi paesi risulti essere molto più economica, di fatto, vi sono dei rischi reali? Non a caso, anche se queste operazioni possono costare fino a due volte meno all’estero, vacanze settimanali e i viaggi inclusi, come anche raccomandato dalle autorità sanitarie e dai chirurghi, è bene valutare il tutto con assoluta cautela e attenzione. Di fatti, ci si deve ricordare che nessun intervento è innocuo.

Inoltre, non sempre si può essere certi che le regole che sono stabilite in Italia, per quello che verte la chirurgia estetica, siano necessariamente applicate all’estero. Come pure, è da sottolineare la difficile gestione del periodo post operatorio da parte del chirurgo che ha operato all’estero. In pratica, si è disposti a tornare in Marocco alla minima preoccupazione dopo una operazione alle palpebre, oppure in Ungheria quando le protesi mammarie si rivelano difettose?

E quindi, dato che le autorità italiane non esercitano alcun controllo sulle pratiche mediche all’estero, come si pensa di gestire i possibili casi di complicazione? Ma non è tutto. Infatti, che senso ha trascorrere una settimana in un bellissimo hotel vicino alla spiaggia, dal momento che non è possibile esporsi al sole o fare il bagno in mare una volta operato?

Si andrà da soli, senza supporto di un familiare o di un amico? E, nel caso che si vada accompagnati, sarà bello guardare, magari, i propri figli e il consorte uscire e divertirsi, mentre si resta in clausura nella propria stanza? Per non parlare del rischio di flebiti quando ci sarà da prendere l’aereo dopo la liposuzione.

Quindi, in conclusione, sarà molto saggio pensarci molto bene prima di rimanere affascinati dalle offerte allettanti dei pacchetti turistici che includono interventi di chirurgia estetica all’estero, proprio per non avere amare e spiacevoli sorprese poi. …

Aronia: la pianta dalle mille virtù benefiche per la nostra salute

L’aronia è scientificamente una fonte di infinite virtù benefiche per salvaguardare e proteggere la nostra salute. Infatti, il piccolo frutto dell’aronia, dal gusto così intenso, era già noto ai nativi dell’America come la pianta che guarisce. Non a caso, perciò, tradizionalmente da secoli raccoglievano e utilizzavano le sue bacche fresche. 

Quindi, gli amerindi apprezzano le piccole bacche nere che produce in autunno l’aronia e che, da tempi immemori, sono soliti andarle a consumare fresche o secche per nutrirsi e per guarire.

Per comprendere ancora meglio le qualità dell’aronia, potrà essere utile conoscere il suo indice ORAC, ovvero la metodica attraverso la quale si può andare a misurare la capacità antiossidante per 100 grammi di un alimento. In media, la comunità scientifica reputa che si dovrebbe assumere ogni giorno tra le 3.000 e le 5.000 unità ORAC per ridurre lo stress ossidativo del corpo, o anche di più se si è soggetti a inquinamento, se si fuma, se si è stressati o malati.

Orbene, il tasso ORAC dell’aronia è secondo solo a quello delle bacche di Acai, ed è nettamente superiore rispetto a quello delle bacche di Goji, del mirtillo rosso, delle more e dei lamponi. Di conseguenza, se si volesse effettuare una rapida e sintetica rassegna degli effettivi potenziali benefici per la nostra salute offerti dall’aronia, si dovrebbe evidenziare il fatto che propone una elevata quantità di minerali e vitamine e di polifenoli. In pratica, ha importanti proprietà antiossidanti.

Tra le varie azioni benefiche dell’aronia, inoltre, sono da ricordare quelle epatoprotettive, quelle cardioprotettive. Oltre a ciò, sono da sottolineare i suoi positivi effetti antidiabete. Perciò, è alquanto evidente come l’aronia offra una delle più ampie e vaste gamme di effetti terapeutici e potenzialità curative. 

Con l’aronia è possibile aumentare le proprie difese contro il cancro

Un aspetto da non sottovalutare, è che con l’aronia è anche possibile aumentare le proprie difese contro il cancro. L’alta concentrazione di polifenoli e vitamina C, infatti, sostiene l’attività del sistema immunitario. Visto ciò, l’aronia è stata oggetto di numerose ricerche scientifiche nella lotta contro il cancro.

Da tutti questi studi, è emerso chiaramente come con essa sia possibile andare a migliorare l’efficacia dei trattamenti di chemioterapia nel cancro del pancreas. Sembra anche molto promettente per iniziare la distruzione delle cellule maligne nel cervello e nella leucemia.

Inoltre, l’aronia potrebbe anche avere un effetto preventivo nel cancro al colon e al seno. Da tempo, poi, viene anche utilizzata per proteggere il fegato dagli effetti negativi dei metalli pesanti e delle tossine associati ai trattamenti di chemio e radiazioni. 

In conclusione, gli antociani dell’aronia hanno effetti potenti sul sistema che controlla l’elasticità della parete del vaso e, quindi, la pressione sanguigna può essere regolata. 

Domestica, da sempre una figura fondamentale in casa

Uno dei fondamentali diritti ottenuti dalla domestica riveste propriamente il fatto che il loro lavoro è, in generale, protetto da strumenti giuridici a livello nazionale e internazionale, esattamente come tutti gli altri lavoratori. Le esperienze del passato hanno, pertanto, permesso di sviluppare una riflessione sul quadro giuridico della loro professione.

È ovvio che se sono state gettate le basi andando a definire alcuni concetti chiave, resta ancora lungo il percorso da effettuare per cancellare ogni forma di prevaricazione. Non per nulla, come più volte evidenziato anche da fatti di cronaca, la domestica risulta essere non ancora sufficientemente protetta legalmente.

Seppure siano sempre più casi isolati, è da osservare come una domestica abbia ancora oggi un potere contrattuale basso. In effetti, la domestica risulta essere un soggetto particolarmente vulnerabile, in special modo per quanto verte aspetti come le ore lavorative, la mancanza di sicurezza nel lavoro.

Quindi, appare evidente come per una domestica, nella pratica di tutti i giorni, sia davvero difficile far rispettare gli obblighi contrattuali ai loro datori di lavoro. Tuttavia, per fortuna, sempre più famiglie che utilizzano la domestica per assicurare le pulizie delle proprie dimore, hanno acquisito un maggior senso civico, considerando la domestica come se fosse un membro effettivo della famiglia.

D’altra parte, la stessa evoluzione sociale ha determinato una inversione di rotta nei rapporti tra una domestica e la famiglia ove lavora, visto che la domestica si trova maggiormente coinvolta in quello che è il ménage dei suoi datori di lavoro. Per quanto verte la ricerca di una domestica, poi è da sottolineare il fondamentale apporto dato dalle agenzie online.…

La puericultrice per esser certi che il bebè è in buone mani

La figura della puericultrice è una di quelle figure professionali che sono state riconosciute dal Ministero della Salute. La puericultrice, pertanto, è una operatrice educativa e sanitaria, la quale è in grado di potersi occupare di tutti i bambini che hanno una età che è compresa tra gli zero e i sei anni.

Ma oltre a queste specifiche competenze, una puericultrice potrà rappresentare un più che valido supporto ad ogni neo genitore, anche per tutto ciò che riguarda l’alimentazione del bambino.

Se si desidera assicurarsi una brava puericultrice, allora ci si potrà rivolgere con sicurezza ad una agenzia online, la quale, sulla base delle specifiche competenze, potrà assicurare una puericultrice rispondente alle necessità effettive del nucleo famigliare.

La puericultrice, quindi, si potrà occupare dello sviluppo ludico, motorio e psicologico, come pure potrà essere coinvolta anche in quello che verte il punto di vista sanitario. Non per nulla, una puericultrice, opera in collaborazione con il pediatra, al quale riferirà sia sulle condizioni sanitarie del piccolo, e sia su tutti quegli aspetti riguardanti il suo sviluppo psicologico, in modo da assicurare ogni possibile benessere al bambino.

Quindi ricapitolando, una puericultrice, figura professionale riconosciuta dal Ministero della Salute, è una operatrice qualificata che potrà sostenere la neo mamma e concorrere professionalmente alla crescita del bimbo.

In conclusione, grazie ad essa si avrà la certezza tanto da un punto di vista sanitario quanto da quello educativo, di consentire al bambino di poter crescere in maniera gioiosa e serena. Con l’appoggio di una agenzia online, poi, sarà davvero facile e veloce il poter trovare una più che valida puericultrice.…